venerdì 17 dicembre 2010

Lungarno Gambacorti.


Poesia intrisa di vividi ricordi!



Pisa, dove l'anima riposa e gode.


"Lungarno al chiaro di Luna"

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Lungarno Gambacorti
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di Manlio Visintini – 2010





Quel tramonto aperto
che sa d’infinito,
dove l’Arno è specchio
d’antiche stelle,
e le balaustre sornione
che s’affaccian sul fiume
attendono viandanti,
vagabondi polìcromi
...che appoggiandosi ricurvi
tendono lo sguardo
a mezz’aria tra le sponde,
tra pensieri damascati
e vaghe emozioni
mentre imprendibile,
nuda rondinella
danza libera lassù,
ricamando quel rosaoro
colato così maestoso,
tra le guglie in estasi
...di Santa Maria della Spina.


* * *
 

(Omaggio all’amica Sara Fagni, Pisa)

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E’ il vivido ricordo del Poeta nell’anno 1963 (aveva 12 anni!!!...) quando la zia Elena lo portava spesso in quei luoghi a trovare la sua amica Maria Schneider, della Comunità Ebraica di Pisa.

giovedì 16 dicembre 2010

Trieste a Dicembre.


Poesia in dialetto triestino.


A nudo il karma di Trieste!



"Interpretando Filippo Lippi"

Trieste a dicembre
di Manlio Visintini - 2006


Un mar de zente
se missia per le strade,
e mile lusi lampa
a pindolon per tresso
sui traversoni de do bancarele,
che sta in pie per miracolo
davanti la cesa
de piaza Sant'Antonio...
Cocai e pagnaroi se sfida
a fregarse la molena
che la Bora scura
ga fato diventar griza,
el zuchero filado
svola verso suso
gnanche fussi pici nuvoli
 curiosi de vardar meo
coss’ che nassi sul Golfo,
intanto che la Banda Refolo
imbriaga de morbin,
improvisa
la salta fora
...a ricordarne, forsi,
che la musica
ne slavaza el cuor,
come i cavei
la piova...


* * *


(a Virgilio Giotti)       

mercoledì 15 dicembre 2010

L'uomo spirituale.



La Poesia mistica, lirismo del Sé.


Non guardo il Creato con i miei occhi
ma...ATTRAVERSO gli occhi.
Testimone di Dio, nell'eterna Luce costante. 


(Manlio Visintini) - 2010


"Il silenzio dell'anima"
Castelluccio di Norcia


* * *

L'uomo spirituale
di Manlio Visintini - 1999



Nell'immobilità del tempo
egli passa,
testimone delle cose,
dei chiaroscuri esistenziali.
Assapora così,
con il palato dell'Anima,
la luce intermittente
del suo Cuore,
fendente le tenebre.
Così, nascono zampilli abbaglianti
davanti quest'uomo semplice:
sofferente,
quando cade volando,
una foglia gialla.
La gioia d'aver conosciuto
l'Inconoscibile,
fonte perenne d'assiemi
della Potenza del Padre,
che allaga la Mente
di quiete
e presenza.
Così egli prega
in una ipotenusa costante,
senza parole
e senza lettere:
ma con il Canto di sé,
...in una crescente
marea di stelle.

Ω


(a Santa Scolastica da Norcia)


Natale del Carso triestino.


Natale del Carso triestino!


La Poesia mistica e arcana.



"San Nicolò a Basovizza"





Natale del Carso triestino
di Manlio Visintini – 2001




Ascolta
...si fa sera,
quando cerchi d’accarezzare
il crepuscolo danzatore
sopra l’orizzonte violetto,
in un assolo
fatto di silenzi
intinti nei colori
della Nuova Creazione.
Parlo agli Angeli
più abbaglianti di mille Soli,

venuti fn qui
a illuminarmi il prato,

mentre spicchio di Luna
profumato di limone
mi sorride,
lontano...

E un capriolo
mi dà la zampa tenera
come fosse ramoscello d’ulivo,
e sento la Bora parlar piano,
mentre penetra i miei sensi.

E medito su bianchi massi
consumati dal pianto,
addormentati sull’erba scura,

mentre rossa volpe
col foulard turchese
mi sfreccia davanti
come un dardo
lanciato da Zeus.

Essa mi volge rapida
lo sguardo lucido
sotto verdastra pioggia,

dove in ogni sua goccia
un pesce azzurro
libero, mi sorride...

in quel mare d’aria,

mentre pastori d’acqua
emergono dai flutti,

verso Miramare...


* * *


agli amici:
Giorgio Valenzin, Hari Sofianopulo
Anna Faucitano, Alberto Hesse, Stelio Mattioni.

lunedì 13 dicembre 2010

Verde Avvento d'Umbria.



La Valnerina in Poesia!


The Power of Christmas in Norcia.

Green Advent  of Umbria!


Personal intepratation of the "Nativity" by Pinturicchio" in Spello.
by Manlio Visintini



Verde Avvento d’Umbria
di Manlio Visintini – 2010



Norcia brilla al vespero,
coi pastori fuor le Mura
dal viso illuminato
nel bagliore dei ceri,
... incastonati e vibranti
tra le dita innevate,
avvolti da uno sciame
di galassie accese.
Crepitìo di ginepro
sul fuoco arancione
di sparsi caminetti,
odor di vino e incenso
incorniciano così
quelle miniature di paesaggio
ubriache d’angeli azzurri
che sembrano intarsiate,
e vagamente luminose
...così lontane
verso i monti,
all’ improvviso si fan vicine
sul tuo volto,
da sembrar esseri
planati dalle stelle,
vogliosi d’entrarti così
negl’occhi
a dirti che l’amore
vive sempre
e non muore mai,
mentre altre colombe
nascono nell’aria
assieme al fremito
di labbra consumate,
complici di preghiere
...macerate dal sorriso,
sommesso anch’esso
nella nuova mangiatoia,
...improvvisa Luce.


* * *

(Omaggio all’amico Gildo Antonioni)



sabato 11 dicembre 2010

Sognando Sara.


Poesia New-Age.

Mon fleur.

"Au fond de mon coeur"

Sognando Sara
di Manlio Visintini - 2010



Se l’ape
ama il fiore,
così desidero
la luce profumata
del suo cuore,
nuovo piccolo mondo
della mia coscienza,
gravido pianeta
nei miei occhi,
diamante musicista
che brilla
come vaghe stelle...
Fresco fiume
sotto la pioggia,
...così sei
il blu infinito,
mare aperto
nell’Universo.
Il silenzio delle rose
parla,
splendenti gocce
danzano nude,
così libere
...sulle mie labbra.

* * *

(a Sara)

11 Dicembre 2010

venerdì 10 dicembre 2010

Fiaba ebraica.


Croatian jewish dancers in Trieste.



Mystic poem dedicated to e great friend.


"Croatian jewish dancers"
Trieste, 2006


Fiaba ebraica
di Manlio Visintini - 2008


Fiocchi rosa
di morbida neve
quasi manna,
scendevano copiosi
sulle rive del Giordano.
...Lontano, fuochi arancione
ardevano come nuove stelle
...rubate dai pastori
nei loro bassi cieli
quasi trapunte blu
a coprire sogni e respiri
del popolo di Abramo...
E mille comete scesero
su quel pavimento di zaffiro
di quella sinagoga senza tetto,
dove il Baal Shem Tov rideva
e parlava agli ultimi astri,
attorno al Trono.
Dietro una finestra,
coniglio di madreperla
con la sciarpa di fili d'oro,
...ammirava stupito
l'aprirsi d'una rosa,
mentre il temporale
schiaffeggiava il mare di Haifa,
e lontani shofar cantavano
le nenie degli agnelli,
forse ubriachi d'erba sacra
rinata dopo profumata pioggia
nel Getsemani...
E forse Ester,
Sèfora e Rachele
si divertono ancora
coi giocattoli fatti d'incenso,
muschio e nuova Luce.
Quella di Elohim,
che abbaglia il Sole.


* * *

(Omaggio a "Meto" Levi,  Trieste)