Tra il canto dei grilli
e la Luna che si copre,
nasce il tuono cupo
dai bagliori violacei,
quasi una colorata melodia
che delinea i confini
di questa selvaggia Terra.
Accarezzo la grossa radice
nera e tumefatta di un larice:
emersa piano come sommergibile
per farmi comprendere
che anch'essa, esiste.
Mentre là sopra,
l'albero lasciava cadere
lacrime verdi
a forma di foglia:
beato di questa Nuova Liturgia,
per la pace
tra gli Esseri.
* * *
(Omaggio a TAGORE)