Norcia poetica |
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Essere Norcia
di Manlio Visintini - 1995
Al vespero
la campagna si anima,
concerto di cicale
e frastuono d'acque
del fiume Sordo,
nitriti sparsi
tra bianchi casali,
carretto lontano
tirato dal somaro
con passo lento,
dove il secco schioccar
della frusta
intimoriva l'aria violetta
in quel verde immenso...
E la madre norcina
mi sorrideva sempre,
mi stringeva a sè
come fossi il suo vestito,
e la sera...
m'accompagnava felice
fuori Porta Romana
a guardar le lucciole,
così belle,
sembravano lacrime di stelle...
Quella pace vorrei
oggi regnasse sovrana
in questa Terra
...sedotta dal Male.
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(a mia madre, Ester Cerasari)