lunedì 9 febbraio 2015

"Triestèide" di VISINTINI MANLIO - Al Maestro UMBERTO SABA


Versi ironici e satirici all'estremo,

un quadro demenziale e senza cornice

...di una squallida cronaca contemporanea



"Cuore di Trieste"


* * *



Triestèide
di Manlio Visintini - 2007


Eccola ridotta al confino,
senza volto
e sorriso.
...Spogliata di tutto,
ridotta all'osso
da quel branco
di quattro tuberi insapori
che si credono tartufi.
E' la triste odissea
di una depressa, lacera manica
di nuovi padroni
della Bora libera.
Stormo di fattucchieri
si sono accordati
meglio del pianoforte,
per regalare brividi
e false promesse...
Trieste è un fiore,
un fiore in amore
che sta chiudendosi
alle tenebre
del Male planetario.
Ogni cosa
è lasciata all'autodistruzione,
ma anche a quella voluta
...dall'oblìo di nebulose menti,
degne di lapidazione.
Tergeste!
...Non lasciarti giostrare
dai tiranni Mangiafuoco,
piccoli giostrai di periferia
che si credono Zar!
Impugna l'alabarda
e trafiggi l'anima
ai Moloch dell'inganno,
...affinchè essa si trasformi
in scultura di zolfo e carbone,
prendendo fuoco,
all'incendiarsi del tramonto.
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Al Maestro UMBERTO SABA  - TRIESTE

Luci della città - A UMBERTO SABA


Veduta di una Trieste antica

in un notturno di luci



Cittàvecchia 2015


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INVERNO - di Umberto Saba

È notte, inverno rovinoso.
Un poco sollevi le tendine, e guardi.
Vibrano i tuoi capelli, selvaggi,
la gioia ti dilata improvvisa l'occhio nero;
che quello che hai veduto
- era un'immagine della fine del mondo -
ti conforta l'intimo cuore, lo fa caldo e pago.
Un uomo si avventura per un lago
di ghiaccio, sotto una lampada storta